La crisi del Venezuela sta attraversando il confine in Colombia mentre i ribelli marxsisti e paramilitari di destra reclutano migranti per rafforzare i loro ranghi, secondo cinque comandanti militari colombiani.

La violenza continua a ribollire in Colombia malgrado un accordo di pace del 2016 con ribelli di sinistra delle FARC, destinato a terminare cinque decenni di conflitto. I combattenti dissidenti delle FARC, i ribelli dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), i paramilitari di destra e i gruppi trafficanti di droga si stanno combattendo l’uno contro l’altro e l’esercito.

Appassionati di reclute, questi gruppi armati stanno prendendo di mira i venezuelani mentre attraversano la porosa frontiera di 2.219 km (1.380 miglia) per i valichi di frontiera illegali, secondo gli ufficiali dell’esercito, hanno detto i funzionari dei diritti umani e gli stessi migranti.

Cinque comandanti militari hanno detto a Reuters che circa il 30% degli insorti nella regione di confine orientale della Colombia sono venezuelani, portandoli a prendere le armi in cambio di cibo e soldi.

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