Nuovi scontri sono scoppiati questo lunedi tra fazioni ribelli appoggiate dalla Turchia nell’enclave curda di Afrin, uccise un numero imprecisato di persone, ha riferito l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR).

Gli scontri sono scoppiati tra i ribelli di al-Jabha al-Shamiyya e la Divisione al-Mu’tasim, che hanno causato vittime tra le fila di entrambe le parti.

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Etiopia e Eritrea lunedi hanno formalmente dichiarato una fine al loro “stato di guerra”, uno stallo di due decenni che ha fatto seguito ad una brutale guerra sul loro confine condiviso.

L’officiale fine delle ostilità si crede porti un pò di stabilità in una parte del mondo meglio conosciuto per i suoi conflitti duraturi e a una regione che confina con una delle rotte più trafficate del mondo persino mentre la guerra divampa in Yemen, appena attraversato il Mar Rosso.

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Le forze governative yemenite, appoggiate dalla Coalizione Araba, hanno fatto significativi progressi nell’est della provincia di Saada.

Le forze hanno preso il pieno controllo delle catene montuose nel direttorato di Kataf, ha detto una fonte militare, secondo l’agenzia di stampa statale saudita (SPA).

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I militanti hanno lanciato il loro primo grande attacco sulla capitale somala Mogadiscio dall’inizio del Ramadan circa due mesi fa.

I giornalisti hanno detto che i combattenti al-Shabaab hanno assaltato il ministero dell’interno e della sicurezza nazionale dopo aver detonato due autobombe.

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Almeno 17 persone sono state uccise nei combattimenti tra militanti del gruppo al-Shabaab della Somalia e milizie dei clan nella regione semi-autonoma centrale di Galmudug, hanno detto a Reuters i residenti ed il gruppo.

La radio statale somala Muqdisho ha riferito di combattimenti nella zona di Haradheere, che sono iniziati mercoledi, innescati dal presunto reclutamento di al-Shabaab di teenagers nei loro ranghi.

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