Un gruppo di resistenza nel Myanmar ha rivendicato la responsabilità per una imboscata alle forze governative nello Stato Rakhine che ha causato il ferimento di tre persone, dicendo di non avere scelta ma di difendere i Rohingya dal “terrorismo sponsorizzato dallo Stato”.

In una dichiarazione postata su Twitter, Atta Ullah, che identifica se stesso come comandante del gruppo ribelle, Esercito Salvezza Rohingya Arakan, ha detto che l’attacco di venerdi mattina a Maungdaw è stato effettuato in risposta agli sforzi delle forze di sicurezza del Myanmar di cacciare i Rohingya, una minoranza musulmana in un paese a maggioranza buddista, dalla zona.

Atta Ullah ha accusato le forze governative di continuare l’uccisione di civili, rapimento di donne e di distruggere i villaggi in una campagna di genocidio.

Più di 650.000 Rohingya sono fuggiti in Bangladesh da quando l’esercito del Myanmar ha iniziato la sua campagna alla fine di Agosto, raggiungendo 87.000 persone che erano fuggite in precedenza. I sopravvissuti hanno fornito resoconti coerenti e strazianti di stupri, torture, uccisioni a caso e distruzione dei villaggi.

La campagna contro i Rohingya è stata definita “pulizia etnica” dagli Stati Uniti e dalle Nazioni Unite.

La Notizia:
https://www.nytimes. … ingya-militants.html