Filippine: 12 morti in scontri tra soldati e ribelli comunisti del Nuovo Esercito Popolare
Truppe filippine si sono scontrate con i ribelli comunisti in una città orientale, causando la morte di 10 guerriglieri e due soldati, hanno detto venerdi ufficiali militari, tale violenza avviene appena giorni prima della ripresa dei colloqui di pace nel tentativo di porre termine ad una delle ribellioni più lunghe dell’Asia.
Il maggiore generale Rhoderick Parayno, un comandante di divisione dell’esercito, ha detto che l’esercito non ha recuperato i corpi dei ribelli ma testimoni hanno contato 10 morti tra i 30 guerriglieri che si sono scontrati con le truppe giovedi nella città di General Nakar ad est della capitale Manila. Anche due soldati sono morti e altri due sono stati feriti.
A Manila, circa 100 membri e sostenitori del Partito Comunista delle Filippine, la maggior parte indossavano camicie rosse con fazzoletti sulle loro facce, hanno marciato venerdi vicino il palazzo presidenziale in una dimostrazione di forze prima della ripresa dei colloqui di pace con il governo questa domenica.
I manifestanti portavano striscioni rossi, inclusi uno con il logo della falce e martello durante il “rally fulmineo” mentre una manciata di poliziotti stava a guardare. Hanno esortato la popolazione ad unirsi alla rivoluzione e cantavano “Lunga Vita al Nuovo Esercito Popolare”, il braccio armato del partito.
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