Sabato, Luglio 23, 2016
Le forze allineate con il governo libico appoggiato dall’ONU hanno combattuto violenti scontri con i militanti dello Stato Islamico a Sirte questo giovedi nei quali 13 dei loro combattenti sono stati uccisi e più di 100 feriti, hanno detto i funzionari.
Le forze appoggiate dal governo hanno bloccato i militanti in una piccola zona nel centro della città costiera dopo essere avanzati sulla roccaforte dello Stato Islamico da Maggio.
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Lo Stato Islamico ha rivendicato la responsabilità per una esplosione durante una protesta in Afghanistan, che ha ucciso almeno 80 persone e causato almeno 260 feriti.
CNN riporta che il bilancio delle vittime nella capitale Kabul ha raggiunto 80 persone mentre lo Stato Islamico rivendica che tre attentatori suicidi hanno effettuato l’attacco nella folla dei manifestanti.
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Un membro curdo delle Forze Democratiche Siriane a Manbij. Foto: Delil Souleiman/AFP
Dopo una breve pausa dei combattimenti a Manbij, gli scontri sono ripresi venerdi mattina tra le Forze Democratiche Siriane (SDF) e militanti dello Stato Islamico (ISIS), uccidendo almeno otto membri dell’ISIS.
L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani hanno descritto gli scontri come “violenti tra entrambe le parti dentro la città di Manbij, accompagnati da bombardamenti scambiati tra entrambe le parti”.
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Venerdì, Luglio 22, 2016
Forze governative yemenite hanno lanciato giovedi una grande offensiva militare per strappare la città strategica di Haradh dagli Al Houthis nella provincia settentrionale di Hajja vicino il confine con l’Arabia Saudita.
La pagina ufficiale della 5° regione militare su Facebook ha annunciato l’offensiva contro i ribelli appoggiati dall’Iran e postato foto del comandante della regione, maggiore-generale Ali Hamed Al Gushibi, che ispezionava le linee del fronte e i soldati mentre sparavano con armi pesanti verso le posizioni Al Houthis.
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Violenti scontri sono scoppiati nel tardo giovedi pomeriggio a Kidal, nord del Mali tra forze armate filo-governative e ex ribelli soprattutto Tuareg che vivono insieme nella città dallo scorso Febbraio.
Gli scontri sono avvenuti tra membri dell’Alto Consiglio per Unità di Azawad (HCUA), una coalizione di ex ribelli Tuareg nel nord del Mali e alleati Gatia, una coalizione che sostiene i movimenti armati a Bamako, ha spiegato una fonte a AFP.
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