Migliaia di forze paramilitari per la maggior parte sciite sono confluite lunedi nella provincia di Anbar in Iraq, dopo che il primo ministro iracheno ha ordinato loro di entrare in battaglia per riprendere la capitale della provincia a predominanza sunnita dallo Stato Islamico.

Il consiglio provinciale di Anbar ha detto che 3.000 combattenti delle cosidette Unità di Mobilitazione Popolari, una forza di reclute a maggioranza sciite e milizie, sono arrivate nella base militare Habanniya, 16 miglia ad est della capitale della provincia, Ramadi. Sono “ben equipaggiati” per combattere accanto alle tribù sunnite, secondo una dichiarazione.

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Forze saudite lunedi hanno colpito i miliziani Houthi yemeniti oltre il confine dopo che i combattenti hanno sparato su un avamposto dell’esercito.

Il combattimento è avvenuto mentre la coalizione araba guidata dai sauditi durante la notte ha ripreso gli attacchi aerei sulle posizioni della milizia Houthi alleata iraniana dentro e intorno la città yemenita meridionale di Aden dopo una tregua umanitaria di cinque giorni terminata domenica.

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I militanti dell’ISIS domenica hanno preso il controllo della città irachena di Ramadi dopo giorni di combattimenti ed il primo ministro del paese aveva supplicato le forze di sicurezza di non abbandonare le loro posizioni, si tratta di un duro colpo agli sforzi appoggiati dagli USA.

Le forze governative si sono ritirate dalle loro basi, secondo i giornalisti dell’agenzia France-Presse e Associated Press, abbandonando le armi, i veicoli e l’equipaggiamento mentre sono fuggiti all’avanzata dei militanti estremisti sunniti su Ramadi, la capitale della più grande provincia dell’Iraq.

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La fazione dell’opposizione armata del Sud Sudanese del Movimento di Liberazione Popolare del Sudan (SPLM-IO), guidata dall’ex vice-presidente, Riek Machar, sabato ha detto di aver catturato la capitare strategica dello Stato Alto Nilo, Malakal, insieme ad altre città precedentemente in mano governative in risposta all’aggressione del presidente Salva Kiir.

In una dichiarazione giornalistica rilasciata sabato, l’ufficio del presidente in carica dell’SPLM-IO ha annunciato che le sue forze sotto il comando del generale Johnson Olony hanno catturato la capitale dello Stato ricco di petrolio Alto Nilo.

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Le forze per le Operazioni Speciali USA hanno ucciso un alto comandante dell’ISIS durante un audace raid volto a catturarlo nell’est della Siria durante la nottata tra venerdi e sabato, hanno detto ufficiali governativi americani.

Il comandante dell’ISIS, Abu Sayyaf, ha combattuto durante la cattura ed è stato ucciso nel raid a al-Omar, ha detto in una dichiarazione il segretario della difesa americano Ash Carter. Sua moglie, una irachena chiamata Umm Sayyaf, è stata catturata ed è in prigione in Iraq.

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