Mercoledì, 6 Maggio, 2015

Aerei da guerra hanno attaccato il Sudan, riferiscono i media arabi, che hanno suggerito che Israele sia coinvolto nell’attacco. Israele ha rifiutato di commentare le indiscrezioni.
Una fonte militare sudanese ha detto al sito di news “Al arabi Al jaded” che la difesa aerea si è attivata contro gli aerei da guerra che sono entrati nel sobborgo di Wadi Sidna a Omdurman vicino Khartoum. Alti ufficiali dell’esercito sudanese hanno visitato il sito dopo l’attacco.
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Martedì, 5 Maggio, 2015

“Più di 5.000 persone hanno già raggiunto N’Guigmi”, una città a sudest del Niger vicino il lago e al cofine con il Ciad, ha detto un ufficiale ONU a AFP.
Altre 11.500 persone dovrebbero arrivare nella città, ha aggiunto l’ufficiale.
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I combattimenti in Yemen si sono allargati dalle grandi città e porti alla regione di confine con l’Arabia Saudita. I bombardamenti dei ribelli sciiti Houthi nella zona di Najran nel nordovest dello Yemen hanno costretto l’Arabia Saudita a sospendere l’istruzione nelle scuole ed a fermare i voli negli aeroporti locali, secondo le notizie.
Quest’ultimo momento critico avviene a circa sei settimane dalla campagna aerea guidata dai sauditi per fermare gli Houthis ed i loro alleati, le forze di sicurezza leali al deposto presidente Ali Abdullah Saleh, dal prendere il controllo dello Yemen.
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Lunedì, 4 Maggio, 2015

Forze filo-Hadi e combattenti della resistenza popolare hanno ripreso il controllo dell’Aeroporto Internazionale di Aden dopo violenti scontri con i militanti Houthi e le forze leali all’ex regime, hanno detto lunedi fonti interne alla resistenza popolare
Domenica, i paesi arabi che stanno conducendo attacchi aerei contro i militanti Houthi da più di un mese hanno dispiegato truppe di terra dentro Aden per aiutare a riguadagnare l’aeroporto, hanno riferito.
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I ribelli del Movimento di Liberazione del Sudan - Minni Minnawi (SLM-MM) dicono di aver inflitto pesanti perdite ai miliziani governativi sudanesi a seguito di nuovi scontri nel Nord Darfur sabato 2 Maggio.
Il portavoce militare dell’SLM-MM Ahmed Ardob in una dichiarazione rilasciata sabato ha sostenuto che hanno ucciso 60 combattenti delle Forze di Supporto Rapido (RSF) incluso il comandante dell’unità della milizia Omer Issa ed il suo vice Issa Fatous.
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