Il presidente turco Tayyip Erdogan ha detto che la città assediata al confine siriano-turco di Kobani sta per cadere nelle mani dei jihadisti, mentre è nel mezzo di feroci combattimenti con i terroristi dello Stato Islamico, con circa 9.000 combattenti pesantemente armati.
Le prossime 24 ore potrebbero vedere la morte di 5.000 persone, secondo i resoconti dell’intelligence curda. Dall’inizio dell’avanzata verso la città, 400 persone hanno già perso la vita.
“Il problema del SIIS (Stato Islamico) … non può essere risolto tramite bombardamenti aerei. Adesso … Kobani sta per cadere”, ha detto il presidente turco durante una visita in un campo che sta ospitando rifugiati siriani. “Avevamo avvertito l’occidente. Volevamo tre cose. Una no-fly zone, una zona di sicurezza parallela a questa e l’addestramento dei ribelli siriani moderati”, ha detto.
I combattenti del SI sono avanzati dentro la parte sudovest della città situata al confine di Siria e Turchia. Hanno occupato diversi edifici alle estremità opposte della città per poter effettuare attacchi, secondo la Reuters e le forze di frontiera locali.
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