Centinaia di disertori dell’esercito nel sud della Siria hanno combattuto con le forze lealiste sostenute da carri armati in uno dei più grandi confronti armati in nove mesi di rivolta contro il Presidente Bashar al-Assad, dicono i residenti ed attivisti.

Le truppe, molte dalla 12ima Brigata Corazzata, situata a Isra, 40 km dal confine con la Giordania, hanno preso d’assalto la vicina città di Busra al-Harir, ha riportato l’agenzia di stampa Reuters.

Il suono delle esplosioni e pesanti mitragliatrice è stato sentito a Busra al-Harir ed a Lujah, un’area di colline rocciose a nord della città, dove i disertori si sono nascosti ed hanno attaccato le linee di rifornimento militari.

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I siriani Venerdi sono scesi nelle strade inclusa la “capitale della rivolta” Homs. Almeno 36 persone sono state uccise in scontri con le forze di sicurezza, molti di loro ad Homs.

Attivisti dell’opposizione avevano invitato i cittadini a scendere in strada a supporto di uno “sciopero dignità… che porterà presto alla morte di questo regime tirannico”.

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Pesante combattimento tra il governo federale somalo ad interim sostenuto dalle truppe della forza di pace dell’Unione Africana e militanti al-Shabaab è scoppiato in alcune parti della capitale Mogadiscio, dicono i residenti ed i rapporti Giovedi.

I combattimenti sono iniziati nelle prime ore di Giovedi nei distretti di Karan e Hilwa a Mogadiscio e nei dintorni vicini tra insorti islamici e forze pro-governative aiutate dai soldati AMISOM ed al-Shabaab nell’area, causando danni non identificati e morti, visto che il combattimento è ancora in corso.

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Doppio attacco terroristico Martedi nel centro e nord Afghanistan ha ucciso almeno 59 persone e feritone più di 160 - nel giorno più santo per il calendario musulmano sciita.

La peggiore violenza ha colpito la capitale Kabul, quando almeno un attentatore suicida ha detonato gli esplosivi vicino al santuario Abul Fazel quando si sono riuniti i fedeli sciiti. L’esplosione ha ucciso 55 persone - incluso donne e bambini - e feritone altre 160.

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Almeno 30 persone sono state uccise in una serie di attacchi bomba nel centro dell’ Iraq aventi come obbiettivo i pellegrini sciiti segna il festival di Ashura, dicono le fonti.

Nell’attacco mortale, una macchina piena di esplosivi è saltata quando una processione di pellegrini è passata attraverso l’area al-Nil, a nord della città di Hilla.

La polizia locale ha detto che 16 persone sono state uccise, incluso donne e bambini.

Più tardi, due separati attacchi contro gruppi di pellegrini nella capitale, Baghdad, ha lasciato almeno 11 persone morte.

La Polizia e fonti ospedaliere hanno detto che otto persone sono state uccise quando una bomba sulla strada è esplosa vicino ad un convoglio di pellegrini nel distretto nord di Urr, mentre altri tre sono stati uccisi a Mashtal, nell’est della città.

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