Almeno 40 persone sono state uccise in Nigeria negli attacchi bomba nel giorno di Natale, includendo alcune chiese durante la messa.

Un portavoce del presunto gruppo islamico Boko Haram ha rivendicato la responsabilità per le bombe su una chiesa fuori la capitale Abuja ed altra violenza che ha alimentato la paura e rabbia nella nazione più popolosa dell’Africa.

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Almeno 61 persone sono state uccise durante diversi giorni di combattimento nel nord-est della Nigeria tra le forze di sicurezza ed una setta musulmana radicale responsabile di una crescente serie di attacchi sanguinari nella nazione più popolosa dell’Africa, hanno detto Sabato le autorità.

Il combattimento tra i sospetti membri della setta conosciuta come Boko Haram ed una task force congiunta della polizia e dell’esercito è iniziata Giovedi negli stati del Borno e Yobe nell’arido angolo a nord-est della Nigeria confinante con il Camerun, Chad e Niger. Il combattimento ha lasciato i residenti rinchiusi nelle loro case tra gli spari ed esplosioni.

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Un funzionario della sicurezza ha detto a The Express Tribune che intorno alle 5 am, un attentarore suicida ha lanciato il suo veicolo carico di esplosivo contro una installazione di sicurezza. “L’obiettivo dell’attacco era il Tochi Scouts”, ha detto mentre stava confermando 5 morti e 18 feriti.

Comunque, le fonti locali hanno stimato che circa sette cadaveri sono stati recuperati dalle macerie.

I Tochi Scouts sono truppe paramilitari dei Corpi di Frontiera (FC) dispiegate principalmente nel Nord Waziristan.

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Kamikaze Venerdi hanno fatto esplodere i veicoli in due basi dei servizi di sicurezza nella capitale siriana, ha riportato la televisione di stato mentre si punta un dito di accusa verso al-Qaeda.

Almeno 40 persone sono state uccise e 100 altri feriti in due attacchi bomba, riporta la Reuters, aggiungendo che molti di quelli uccisi erano civili.

“I due attacchi effettuati dai kamikaze con veicoli riempiti con esplosivi avevano come obiettivo le basi di sicurezza statale ed un altro ramo dei servizi di sicurezza”, ha detto la televisione, dopo che corrispondenti dell’AFP hanno sentito due grandi esplosioni.

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Ribelli della regione Darfur in Sudan hanno iniziato a muoversi verso la capitale Khartoum, ha detto il loro portavoce Giovedi, più di tre anni dopo aver fatto un precedente attacco sulla capitale.

“Ora le nostre truppe si stanno muovendo dal Darfur nella direzione est verso la capitale Khartoum”, Gibril Adam Bilal, del Movimento Giustizia e Uguaglianza (JEM), ha detto all’AFP da Londra.

“Il nostro principale combattimento con questo governo è già iniziato”.

Il portavoce dell’esercito del Sudan non può essere raggiunto immediatamente per un commento.

Bilal ha detto che il JEM ha raggiunto En Nahud, circa 120 chilometri (75 miglia) ad est del Darfur nello stato del Nord Kordofan, in una missione per cambiare il regime guidato dal Presidente Omar al-Bashir.

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