Giovedì, Marzo 3, 2011
Decine di persone sono state uccise in scontri tra Esercito del Sud Sudan e una fazione ribelle vicina alla città di Fangak nello stato di Jonglei all’inzio di questa settimana, dicono Mercoledi i funzionari.
Il leader ribelle George Athor ha sostenuto poi che circa 100 persone, molte dei quali soldati del Sudan People’s Liberation Army (SPLA), sono state uccise nell’ultimo conflitto. Ma l’SPLA ha detto che l’attuale numero dei morti nel combattimento è vicino a 40.
Il colonnello Philip Aguer portavoce dell’Esercito del Sud Sudan Mercoledi ha detto ai giornalisti che i morti negli scontri non è qualcosa di cui essere “fieri” ed ha accusato il capo della fazione ribelle Athor di “rifiuttare la pace, l’amnistia ed il cessate il fuoco”.
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Mercoledì, Marzo 2, 2011
Brega: In una feroce battaglia durata un giorno, le forze ribelli in questa strategica città petrolifera Mercoledi hanno respinto con successo un attacco dei lealisti governativi sostenuti da artiglieria e aerei da guerra, dicono i testimoni nella città.
Almeno sei sono stati confermati morti e 16 feriti negli scontri, dicono i testimoni, e il numero dei morti si prevede che salga.
L’attacco sembrava la punta di forza di un più ampio sforzo da parte dei governativi del Colonnello Muammar el-Gheddafi di riaffermare il controllo sopra i beni petroliferi strategici nella parte est del paese che sono stati presi dalle forze ribelli nelle recenti settimane.
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Il Senegal ha tagliato i legami diplomatici con l’Iran, accusando Tehran di fornire armi ai ribelli separatisti nella regione sud di Casamance, ha detto il Ministro degli esteri.
“Il Senegal ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con la Repubblica dell’Iran”, ha detto il ministro degli esteri in una dichiarazione Mercoledi.
La dichiarazione collega le armi iraniane con un attacco di Domenica a Casamance, l’ultimo in una striscia di attacchi da parte dei ribelli che hanno ingaggiato uno dei più lunghi conflitti in Africa, che ha segnato la morte di tre soldati senegalesi.
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Lunedì, Febbraio 28, 2011
L’esercito ethiope ha combattuto due gruppi ribelli in due differenti confini ed ha cercato di rassicurare le sue città di confine.
Le truppe ethiopi stanno supportando le forze di transizione della debole Somalia che stanno combattendo gli insorti al-Shabaab nella passata settimana nella città di Beled-hawo, vicino al confine tra Somalia-Etiopia-Kenya.
I combattimenti sono scoppiati nelle prime ore di Mercoledi quando l’Etiopia ha provato a congedare più di 2,000 poliziotti somali dall’altra parte del confine. Hanno ricevuto la formazione in Etiopia dal 2009. Minuti dopo il loro spiegamento sono divenuti sotto attacco degli insorti al-Shabaab pesantemente armati.
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